Chi siamo
L’associazione “Insieme a Noi” svolge dal 1994 attività di sostegno alle famiglie di persone con
disabilità psichica e promuove progetti di inclusione sociale per persone che attraversano momenti
di disagio, sofferenza ed esclusione, in concertazione con gli Enti Locali, le strutture sanitarie e una
vasta rete di realtà aggregative e culturali del territorio.
L’associazione è nata dallo stimolo di un gruppo di familiari e amici di persone in carico ai Servizi
di Salute Mentale con l’obiettivo di migliorare il sistema di assistenza psichiatrica offrendo
innanzitutto uno spazio di aggregazione e un contesto di socializzazione di queste problematiche.
Cosa facciamo
Le nostre attività si muovono lungo due assi principali:
1) Supporto ai familiari di persone con disagio psichico Sportello di ascolto (telefonico e in
presenza), luoghi di scambio di esperienze tra adulti e famiglie, sostegno alle competenze
genitoriali, gruppi AMA, luoghi di promozione che agevolano le relazioni tra famiglie,
associazionismo e istituzioni, ecc.
L’efficacia degli interventi rivolti ai familiari di persone con disagio psichico è stata
dimostrata in numerosi studi clinici (Fadden 1998, Dixon 2000, Lefley 2009, McFarlane
1995, Tarrier 1989, Fallon 2003, Magliano 2005) e confermata da review e matanalisi
(Fallon 2002, Pilling 2002, McFarlane 2003, Magliano e Fiorillo 2007, Pekkala 2011,
Pharoah 2010). Sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, diverse linee-guida
internazionali raccomandano l’utilizzo degli interventi rivolti ai familiari nella gestione del
disturbo mentale.
2) Progetti di inclusione sociale rivolti a persone con disagio psichico I laboratori previsti
concorrono ad implementare i processi di empowerment individuale e di comunità, attivando
percorsi orientati al miglioramento del benessere psicofisico dei partecipanti; le nostre
attività puntano all’accrescimento delle competenze personali, favorendo un pieno
reinserimento dell’individuo nel tessuto sociale al fine di completare il percorso di recovery.
La partecipazione dei soci volontari e di altre figure come i tirocinanti universitari e i
volontari del Servizio Civile Universale, ci ha permesso, negli anni, di costruire un luogo di
socializzazione rivolto all’intera cittadinanza in un’ottica di inclusione sociale che permetta
di superare la “diagnosi psichiatrica” e il conseguente public e self stigma.
Ogni laboratorio è stato strutturato sulla base di obiettivi generali e obiettivi specifici (vedi
scheda descrittiva del laboratorio di interesse).
Gli obiettivi condivisi da tutti i laboratori sono:
1 – Risocializzazione
La conseguenza più grande della malattia mentale, come sostenuto da Ba, è che il soggetto
perde la capacità di articolarsi in modo armonico con l’ambiente e non è più in grado di
soddisfare, con successo, i suoi bisogni né di rispondere alle richieste e ai bisogni degli altri.
Queste incapacità lo espongono a una serie di fallimenti che lo isolano sempre di più, sia per l’esperienza frustrante che va a rinforzare sentimenti di disistima e inadeguatezza, sia per le
tendenze emarginanti che si creano nel contesto in cui il soggetto vive; in questo modo si va
a innescare quella che Spivak definiva ‘spirale della desocializzazione’. Partendo da questi
presupposti ci poniamo l’obiettivo di favorire il riapprendimento di competenze sociali, in
modo da strutturare l’intervento di risocializzazione sia nel rapporto uno a uno, che nel
lavoro di gruppo.
2 – Ridurre lo stigma
La World Psychiatric Association (WPA) ha circoscritto tre aree di intervento per contrastare
lo stigma: una revisione del modo di presentare i temi relativi ai disturbi psichici da parte dei
media, una maggiore educazione pubblica verso il disagio mentale e favorire un maggior
contatto personale tra pazienti e popolazione generale. Tutte le attività mirano a soddisfare i
principi di queste tre aree al fine di abbattere/ridurre lo stigma sociale e la conseguente
autostigmatizzazione che il soggetto con disagio psichico opera su di sé in relazione ai
giudizi sociali penalizzanti e discriminatori.
3 – Migliorare le capacità di problem solving e strategie di coping
Gestire i sintomi diretti (ansia, angoscia, allucinazione, delirio…) e indiretti (apatia,
alienazione, demoralizzazione, basso livello d’efficacia…) derivanti dalla malattia, in
condizioni di stress, è un compito che rende più arduo il processo di guarigione.
Coerentemente agli studi internazionali strutturiamo le nostre attività al fine di
migliorare/amplificare le capacità di risoluzione dei problemi e il raggiungimento degli
obiettivi strutturandole in contesti gruppali all’interno dei quali ogni soggetto può
sperimentarsi.
4 – Supportare il percorso di recovery personale
Gran parte delle persone affette da malattie mentali non riceve un adeguato aiuto per
apprendere come gestire la propria malattia, collaborare con i sanitari e perseguire i propri
obiettivi di guarigione. L’attività dei nostri operatori si declina in interventi volti a
supportare i partecipanti al fine di soddisfare i principi di personal recovery, in parallelo al
lavoro dei servizi di salute mentale a supporto della clinical recovery.