Progetto ‘Pomodoro Pazzo: sperimentazioni in idroponica’

Grazie alla gentile donazione ricevuta dall’Otsuka Pharmaceutical s.r.l. a novembre dell’anno scorso, nel mese di febbraio è stata ultimata la realizzazione di metà della nostra serra chiusa alla coltivazione di piante di pomodoro in idroponica. Nei mesi precedenti sono state preparate le vasche (o sistemi) assemblandoli in tutte le loro parte e abbiamo provveduto all’installazione di un sistema di illuminazione e riscaldamento che permetterà, anche in futuro, di potenziare le attività di agricoltura che svolgiamo nei nostri laboratori alla Fonte ed estenderle anche ai mesi invernali. Grazie a questo metodo di coltivazione innovativo e a tratti ancora poco diffuso anche in ambito aziendale, sarà possibile facilitare a molti degli utenti che prendono parte al laboratorio la lavorazione e la cura di queste piante e permettere loro di sperimentarsi in un processo di lavorazione articolato e soddisfacente in cui è possibile gestire numerosi aspetti della coltivazione (preparazione della soluzione nutritiva, verifica delle temperature, potatura della pianta e raccolta del frutto).

 

 

Nel mese di febbraio è avvenuta la messa a dimora delle 60 piante di pomodoro a doppio fusto che ci sono state donate dalla Fri El di Ostellato, azienda leader nella produzione industriale di pomodori in idroponica, che ha deciso di supportarci in questa avventura. Con la supervisione e l’aiuto del Dr. Silvio Fritegotto, agronomo e formatore specializzato nella coltivazione idroponica in serra, abbiamo effettuato l’analisi dell’acqua e ci è stato fornito e gentilmente donato da parte dell’azienda ICL Italy S.r.l. un concime adeguato al nostro scopo. Oltre alla grande soddisfazione nel cimentarsi in un’avventura simile, è stato possibile coinvolgere e far partecipare le persone che frequentano il laboratorio ‘Cura il podere che ti cura’, il cui contributo è stato fondamentale e che già sono stati introdotti alla futura attività laboratoriale specifica che partirà prossimamente.