Il cantiere del CSM di Modena Ovest

Costruire pratiche di deistituzionalizzazioni reali: al Centro Diurno del Centro di Salute Mentale (CSM) del polo ovest ci stanno provando. Il merito più grande della legge Basaglia (di cui ricorre quest’anno il quarantesimo anniversario) è stato quello di aver chiuso i manicomi, prevedendo che le persone con disagio psichico venissero “curate” ne territorio, negli ambienti di vita “ordinari”, affidati ai servizi territoriali della salute mentale. Perché la salute mentale non si promuove solo con farmaci (pur necessari) ma con l’integrazione sociale delle persone, promuovendo percorsi di inserimento nei contesti di vita ordinari (residenzialità, lavoro, socialità…).
Questo spirito è stato alla base di un lungo percorso di coprogettazione (a cui, tra gli altri, ha partecipato anche la nostra associazione) che si è svolto durante il periodo di ristrutturazione del CSM di Modena Ovest, con l’obiettivo che alla sua riapertura si sperimentassero pratiche di presa in carico diverse da prima. È così che, grazie anche a due operatrici assunte con lo scopo di realizzare alla Madonnina il progetto “Spazio ripresa”, sono state avviate, dall’inizio di quest’anno, forme sperimentali di collaborazione con la nostra associazione che si sono concretizzate in un laboratorio che si è tenuto con cadenza settimanale presso la Fonte (la struttura di proprietà dell’ASL dove da anni svolgiamo gran parte delle nostre attività laboratoriali). Contemporaneamente il progetto ha visto la collaborazione anche di altri soggetti, istituzionali e non, come il consiglio di quartiere, l’associazione Amigdala, un gruppo di studenti di ingegneria gestionale, mettendo le basi per la realizzazione di un Centro diurno aperto al territorio, integrato nel contesto sociale e culturale in cui è situato, rompendo l’isolamento a cui le strutture “psichiatriche” spesso sono condannate, anche quando sono collocate in aree urbane non periferiche.
Il progetto “Spazio ripresa” è stato presentato alla Madonnina nel pomeriggio del 14 giugno con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti e la presenza di numerosi cittadini. È intervenuto anche il Dr Fabrizio Starace che ha messo in evidenza quanto i determinanti sociali e le pratiche della psichiatria di comunità incidano sui percorsi di ripresa delle persone con sofferenza psichica. Il pomeriggio si è chiuso con l’esibizione della nostra band HipHop che ha ottenuto un successo strepitoso.

')

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi