Salute mentale e lockdown

Come riorganizzare l’attività di un’associazione di volontariato durante il tempo che stiamo vivendo dal mese di febbraio, contrassegnato da disposizioni legislative molto rigide, di cui nessuno di noi aveva avuto esperienza prima di ora, che hanno riguardato tutti gli aspetti della nostra vita (il lavoro, la vita sociale, la scuola…): ce lo siamo domandati e abbiamo cercato delle risposte. Il virus ha cambiato le nostre vite, anche quell’esperienza particolare che è la vita della nostra associazione. Lo sappiamo, ne abbiamo quotidiana esperienza, Insieme a noi è nata e si è sviluppata, nell’arco dei venticinque anni di vita, come luogo di socialità, di incontro fisico delle persone, volontari, familiari, operatori e utenti della salute mentale; perché nelle relazioni tra le persone si produce riconoscimento reciproco, rafforzamento della propria autostima, fiducia in sé, e si promuove inclusione sociale delle persone più fragili.
Esserci trovati, con il provvedimento del lockdown, nella situazione di impossibilità di svolgere le attività dei vari laboratori e di non poterci neanche vedere, ha rappresentato per noi un grave limite.
Abbiamo dovuto pensare a come tenere viva, come primo obiettivo, la relazione con le persone che frequantano l’associazione. Abbiamo inanzitutto dovuto fare i conti col fatto che la maggioranza delle persone non possiede uno smartphone, ma soltanto un telefono tradizionale (e alcuni neanche quello). Pertanto l’unico mezzo di comunicazione restava il telefono. Attraverso questo strumento, operatori e volontari hanno tenuto regolari contatti telefonici con le persone, anche per accertare se c’erano situazioni di difficoltà che richiedevano contatti più frequenti per sostenerle psicolgicamente. Il coordinamento dell’attività è stato assicurato in incontri da remoto di operatori e volontari, sede nella quale sono state condivise anche le situazioni più problematiche emerse. Qualche iniziativa specifica è stata assunta per alcune persone nostre associale che hanno sofferto, più delle altre, della situazione di solitudine: per queste si è provveduto, con tutte le precauzioni del caso, a fare qualche breve visita.
In alcuni casi (gruppi AMA e laboratori composti prevalentemente da persone giovani fornite di smartphone) è stato possibile fare video chiamate singole o di gruppo.
Ci siamo resi conto che la riduzione del’attività dell’associazione alla semplice, seppur preziosa, relazione attraverso lo strumento del telefono ha inciso significativamente sulla natura del nostro progetto; le conseguenze sulla vita delle persone sono tanto più gravi se si aggiunge che anche i servizi territoriali della salute mentale hanno subito una contrazione delle loro attività.
La loro condizione di sofferenza è stata rappresentata anche dalle associazioni nazionali e territoriali della salute mentale che hanno denunciato il fatto che non sono stati garantiti servizi adeguati in questo periodo di lockdown. Tra le tante iniziative cito l’appello rivolto a Governo e Regioni dell’aprile 2020, in piena crisi epidemiologica, sottoscritto da numerose associazione (dal Coordinamento Nazionale Conferenza Salute Mentale a Forum Salute Mentale, UNASAM, SIEP, ARCI, CGIL,CISL,UIL, per citarne solo alcuni). L’appello, partendo dall’osservazione che “l’emergenza determinata dall’epidemia Covid-19 ha pesanti effetti sulla vita di tutti i cittadini ancor più gravi per le persone con sofferenza mentale”, auspica che “la tutela della salute mentale deve diventare… uno degli obiettivi cruciali della strategia più generale per contrastare i danni dell’epidemia Covid”. Sulla base di questi assunti e della costatazione che “le misure disposte dal Governo per il potenziamente delle risorse del SSN… non tengono conto della salute mentale”, l’appello chiede di sanare questo vulnus, potenziando i servizi di salute mentale avanza una serie articolata di proposte concrete da attuare in questo periodo, tra le quali la garanzia di mantenere funzionanti i Centri di Salute Mentale, il sostegno alle famiglie e l’assistenza domicilare. Non sappiamo al momeneto che cosa abbia prodotto questo appello.

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